Come funziona l’accendisigari delle macchine
L’accendisigari fa la sua prima comparsa come equipaggiamento delle automobili nel 1926. Nel 1928 la Connecticut Automotive Specialty Company brevetta il primo accendisigari a bobina metallica, e nel 1956 la Casco mette sul commercio l’accendisigari definitivo che tutti noi conosciamo.
L’accendisigari che si trova sulle macchina (cigar lighter receptacle, in inglese, si chiama il posto dove viene posizionato il car cigarette lighter) è costituito da una bobina formata da un nastro di una particolare lega di nickel e cromo (la cui temperatura di fusione è pari a 1400°C, e quindi può essere usato a questo scopo senza problemi), attraverso cui passa corrente (a 15-20 ampere), rendendo incandescente il rocchetto metallico. Solitamente viene avviato premendo un pulsante sopra posizionato che spinge il rocchetto a contatto direttamente con un filo collegato alla batteria, o in alternativa contro una bobina che genera corrente grazie alla rotazione delle ruote. Una volta spinto in basso l’accendisigari, questo viene agganciato grazie ad un “bimetallic strip”: due strisce di ferro bloccano l’accendisigari, e quando raggiungono una temperatura elevata, queste si piegano sufficientemente da farlo scattare in su, rendendolo disponibile per accendere la sigaretta.
La sigaretta infatti non necessita di fiamma viva per essere accesa, ma basta il contatto con un oggetto ad altissima temperatura, e l’aspirazione dell’aria funge da catalizzatore per iniziare.
Links per approfondire:
Casco Lighter History
Brevetto americano dell'accendisigari (.pdf, inglese)
Sito dedicato agli strumenti collegabili all'accendisigari
1 Commento:
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