domenica 19 ottobre 2008

Rolling Machine: creiamo noi le nostre sigarette!


La rolling machine è il nome americano di una ‘macchina’ fondamentale per chi vuole rullare (o rollare) le sigarette da solo. Il nome italiano di questo piccolo aggeggio è l’impronunciabile interpercolatrice!

È una macchina che viene riempita con del tabacco da sigaretta (disponibile in qualsiasi tabaccaio), poggiato su due tubi uniti da un nastro di gomma su cui si pone la cartina; a un estremo si può aggiungere il filtro (anch’esso in vendita nei tabaccai). E il gioco è fatto: inumidendo il lembo di cartina con la colla, è sufficiente far ruotare i due tubi per ottenere una sigaretta perfetta, pronta all’uso.

Quali sono i vantaggi delle sigarette self-made (fatte in proprio)?


Innanzitutto il costo: tralasciando il prezzo della rolling machine (che varia dai 4 ai 10 euro), l’acquisto di tabacco e di filtri permette una autonomia in numero di sigarette notevole, ad un prezzo ridotto (con una spesa pari a un pacchetto di sigarette da 20, potremo fumare circa il doppio).
In secondo luogo si ha un guadagno in termini di salute per tre motivi:
  1. doversi fabbricare una sigaretta ogni volta che ci viene il desiderio, rallenta il numero di volte che fumeremo (sicuramente eviteremo tutte quelle sigarette fumate di fretta prima che arrivi l’autobus, o prima che cominci la scuola, perché non abbiamo il tempo di preparare e fumare una sigaretta);
  2. pare (non ne sono ancora certo) che il tabacco sfuso contenga molte meno sostanze chimiche dannose per l’uomo, in primis il catrame che è un residuo della lavorazione del tabacco;
  3. se le sigarette in commercio misurano 85mm, le cartine classiche hanno una misura più ridotta, quindi fumeremo proporzionalmente di meno (a meno che non usiamo le cartine 100’s).

E voi usate la rolling machine? Come vi trovate? Qual è la vostra opinione?
A voi la parola!

2 commenti:

  1. Il catrame non è un "residuo della lavorazione".
    Il catrame è un residuo della combustione del tabacco.
    Qualsiasi tabacco, indipendentemente dalla presenza di additivi o sostanze aggiunte, bruciando produce catrame.

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