tag:blogger.com,1999:blog-13306279904797397402024-03-21T19:48:04.734+01:00The Smoking ClubAvete il vizio del fumo? Volete smettere? Volete continuare? Parliamone!Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.comBlogger29125tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-54256585316494593452009-07-27T12:43:00.001+02:002009-07-27T12:44:01.541+02:00Le morti per il fumoCosì tante volte abbiamo sentito dire che il fumo uccide, che è causa di malattie irreversibile, e così via. Ma quantitativamente, quanto sono vere queste affermazioni?<br />La risposta arriva da uno studio dell'università di Harvard, pubblicato sul Lancet. Dati alla mano, quelle affermazioni così tanto frequenti non sembrerebbero poi tanto delle esagerazioni!!<br /><br /><span class="fullpost">Cinque milioni nel mondo, questo il numero di morti nel solo anno 2000, causato dal fumo di sigaretta. E più della metà di questi, avevano un'età compresa tra i 30 e i 69 anni (le cosiddette <i>morti premature</i>). Gli uomini costituiscono la maggioranza, rappresentando i 3 quarti delle morti in totale.<br /><br />La principale causa di morte è rappresentata da malattie cardiovascolari (oltre un milione e mezzo); al secondo posto il tumore al polmone (con mezzo milione di casi). Altra malattia frequentemente causa di morte tra i fumatori è la BPCO (bronco-pneumopatia cronica ostruttiva), che insieme ad altre patologie respiratorie, arriva alla cifra di 650.000 morti nel 2000.<br /><br />VIA | <a href="http://www.publicpolicy.umd.edu/faculty/Sprinkle/HONR_278B_Sprinkle/11_Global_mort_smoking.pdf" target="_blank">Articolo originale in .pdf</a></span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-887489506528875082009-07-27T12:37:00.000+02:002009-07-27T12:41:51.619+02:00Cosa si trova nel liquido delle e-cigarette?Finora non ho mai avuto l'occasione di provare queste fantomatiche e-cigarette, quindi non sono in grado di darvi una opinione personale. Il meccanismo di funzionamento di questi strani marchingegni è molto intuitivo: un liquido (con molta fantasia denominato e-liquid) viene vaporizzato ed inalato dal consumatore.<br />Quali vantaggi ci sono? Si evita la combustione di tabacco e carta, da cui deriva la gran quantità di catrame che si deposita nei polmoni dei fumatori. In compenso si assume la consueta quota di nicotina, riducendo così il desiderio momentaneo di accendere una 'vera' sigaretta.<br /><br /><span class="fullpost">Cosa contiene questo e-liquid?<br /><ol><li><b>Glicol propilenico</b> (<b>propylene glycol</b>): piccola molecola di produzione industriale, già utilizzata in numerose applicazioni (ingrediente di deodoranti stick, di olii per massaggi, e di coloranti alimentari; farmacologicamente, e suppongo anche nel caso delle e-cigarette, viene utilizzato per rendere solubile in acqua una sostanza non liposolubile, come la nicotina).</li><li><b>Nicotina</b>: questa certo non poteva mancare. Presente in diverse percentuali, a seconda del liquido che compriamo.</li><li><b>Essenza di tabacco</b>: estratta dalle foglie di tabacco.</li><li>Acqua, acido citrico, glicerolo e alcohol (8%).</li><li>Acidi organici e agenti antiossidanti (non meglio specificati in rete).</li><li><b>Aromi</b>: fragola, arancia, menta, vaniglia, caramello, caffè</li><li>Altri additivi chimici (maggiori informazioni disponibili <a href="http://v3.espacenet.com/textdoc?DB=EPODOC&IDX=EP1618803" target="_blank">qui</a>)</li></ol><br />In conclusione, se questi sono realmente tutti gli ingredienti contenuti nell'e-liquid (la mia fonte è stata la pagina di wikipedia in inglese sull'argomento), le e-cigarette contengono solo ingredienti inerti e non pericolosi per la salute.<br /><br />Ciononostante però, pare che in Italia non sia stata ancora autorizzata la sua vendita ufficiale, in attesa di conferme definitive da istituti di salute superiori.</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-72370854630604717822009-07-24T10:24:00.004+02:002009-07-24T10:29:52.724+02:00Dal seme alla prima boccata: Botanica e coltivazione del tabacco<center><img src="http://www.smetterecolfumo.com/pianta-tabacco.jpg" heigth=375px width=253px></center><br /><br />Comincio qui una piccola serie di posts in cui parlerò di tutti i processi cui è sottoposta la pianta del tabacco prima di finire tra le nostre labbra in prossimità dell'accendino. Quest'oggi vedremo le caratteristiche della pianta del tabacco, e la sua coltivazione ideale. Nel prossimo post parlerò invece del trattamento che le foglie di tabacco subiscono prima di essere pronte per la vendita.<br /><br /><b>DESCRIZIONE</b>. Il genere <em>Nicotiana</em> appartiene alla famiglia delle Solanacee; sono piante erbacee annue o perenni, talora fruttescenti; i fiori sono penduli o solitari, di colore che cambia a seconda della specie, variando dal bianco, al rosso, al giallo. Sono conosciute oltre 50 specie, in rapido aumento per i continui tentativi di ibridizzazione; di tutte queste specie hanno importanza agraria, industriale e commerciale la <em>Nicotiana tabacum</em> e la <em>Nicotiana rustica</em>, e i loro ibridi.<br />La lunghezza della foglia varia da 15 a 75cm; i margini sono interi e lisci e le due facce più o meno pelose.<br />Il seme del tabacco è piccolissimo (0.5mm) di colore bruno-marrone. Un ditale da cucito ne può contenere anche 17mila!<br /><br /><span class="fullpost"><b>COLTIVAZIONE</b>. Il tabacco è originario di regioni tropicali o sub-tropicali, ma si adatta rapidamente a tutti i climi (persino in Finlandia sono presenti campi di coltivazione). Però la <b>produzione del tabacco</b> e la sua qualità peggiorano con l'aumentare della latitutidine, per cui il limite estremo di un prodotto discreto è il 50° lat. N; le migliori condizioni di sviluppo si realizzano là dove la temperatura media primavera-estate è di 18-25°C.<br />Per la piccolezza del seme e la grandezza delle piante, il <em>seme</em> non può essere sparso direttamente sul terreno; per ottenere una certa uniformità, si mischiano i semi con la sabbia e quindi si sparge sul terreno. Questo va fatto durante un periodo secco che preceda immediatamente un periodo di piogge.<br /><br />Quando le piantine hanno foglie di 1 cm, si fa il trapianto in vivaio, dove si tengono per 2-3 mesi, e quando presentano 5-8 foglie si mettono nel campo. Il terreno, come il clima, influenza fortemente la quantità e la qualità di produzione. Terreni ricchi di humus e umidi portano a foglie grosse e spesse, ma questo è un carattere negativo in termini di qualità di sigaretta (discorso differente se si considerano le piante destinate ai sigari); sono necessario terreni argilloso-sabbiosi.<br /><br />Quando le piante hanno raggiunto i 50-60 cm e comincia a svilupparsi il germoglio floreale, si procede alla cimatura, cioè alla soppressione dell'estremità del fusto per impedire alla pianta di fiorire; si eliminano anche le foglie laterali, in modo da avere solo 10-15 foglie che crescano bene. Le foglie sono mature per la raccolta quando cominciano a ingiallire e il loro lembo, stretto tra due dita, si rompe con leggero scricchiolamento.</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-4743904480250430622009-07-13T12:47:00.001+02:002009-07-13T12:48:21.957+02:00Sigarette e allattamentoHo già avuto modo di parlare degli effetti della nicotina sul bambino in <b>allattamento</b> in <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/fumare-durante-lallattamento.html">questo post</a>.<br />Come ho già sottolineato, <b>fumare in allattamento</b> non provoca i danni che sono invece fortemente presenti qualora si <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/fumare-in-gravidanza.html">fumi in gravidanza</a>. Questo avviene perchè la quantità di nicotina che passa attraverso la placenta è decisamente superiore alla quantità di <em>nicotina</em> e <em>cotinina</em> (un suo metabolita) che dal latte materno viene ingerito dal bambino. Ciononostante alcuni effetti sono presenti.<br /><br /><span class="fullpost">In un recente studio, è stata valutata la qualità del <b>sonno</b> dei bambini, subito dopo l'allattamento da 15 donne fumatrici. Le donne hanno fumato 1 o 2 sigarette da 3 ore a mezz'ora prima della poppata. Il risultato dell'analisi è stato il seguente: la qualità e la quantità del sonno del bambino è scesa di molto. Nei giorni in cui le stesse mamme non hanno fumato, il bambino dormiva mediamente 84 minuti; il sonno degli stessi bambini è sceso a 53 minuti nei giorni in cui le madri hanno fumato prima dell'allattamento. Un calo del 37%. Inoltre sono frequenti i risvegli, seguiti da sonnecchiamenti di pochi minuti: classico esempio di sonno non ristoratore.<br />Ciò dimostra che il passaggio di nicotina dalla madre al latte, e quindi al bambino, avviene, e gli effetti sul bambino sono presenti. E questi effetti sono tanto maggiori quanto più vicina al momento della poppata è l'ultima sigaretta: le conseguenze più accentuate si sono registrate quando la sigaretta ha preceduto il pasto di mezz'ora; sono quasi inesistenti se invece passano 3 ore.<br /><br />Un altro risultato dello stesso studio (che è più una considerazione personale dell'autore) è che i bambini che sono stati allattati da madri fumatrici hanno una maggiore propensione ad avvicinarsi alle sigarette durante l'adolescenza. Infine viene sottolineata la necessità di ulteriori studi sugli effetti a lungo termine della nicotina assunta durante l'allattamento, perchè probabilmente non sono limitati al solo disturbo del sonno degli infanti.<br />L'autore dell'articolo consiglia ancora una volta tutte le madri in allattamento di astenersi dal fumo (buona regola da seguire, per evitare anche l'accidentale fumo passivo cui il bambino può essere esposto).<br /><br />VIA | <a href="http://www.news-medical.net/news/2007/09/05/29531.aspx" target="_blank">News-medical.net</a></span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-7757016479324521252009-07-11T19:15:00.006+02:002009-07-19T06:59:49.028+02:00Le nuove Marlboro Gold Touch<img src="http://www.brettschnacky.com/wp-content/uploads/2009/04/frame21.jpg" height=50% width=50%><br />Sono in commercio da qualche mese, ma le ho scoperte solo da un paio di settimane, perchè sullo scaffale del mio tabacchino di fiducia spiccava tra i tanti un pacchetto color nero. Incuriosito, sforzo un poco gli occhi e leggo sopra Marlboro: incredibile, una nuova marca di sigarette Marlboro!!<br /><br /><span class="fullpost">Chiedo così al tabaccaio cosa fossero, e mi risponde: sono le nuove <b>Marlboro Gold Touch</b>. Non potevo non provarle, e quindi compro un pacchetto. Inizialmente ero dubbioso, però quella confezione color nero ha attirato la mia attenzione.<br />Prendo il pacchetto in mano, e subito mi accorgo che è leggermente più piccolo del normale. Inoltre è color nero, molto "stilose" per dirla in termini pratici. Lo scarto, ed in effetti le sigarette hanno un diametro leggermente inferiore, ma sono della stessa lunghezze delle cugine <b>Marlboro Gold</b> (ex <em>Marlboro Light</em>). Ne accendo incuriosito subito una: hanno lo stesso sapore della Marlboro Light, però sono più leggere, non infastidiscono le vie respiratorie. E una volta terminata, danno la stessa soddisfazione.<br /><br />Insomma, sembra di fumare le fedeli Marlboro Light; con alcuni vantaggi. Innanzitutto in termini di prezzo: le Marlboro Light (e anche quelle Rosse) costano 4.40€ al pacchetto; le <em>Marlboro Gold Touch</em> solamente 4.00€. Comincio a girare e voltare il pacchetto, per cercare le caratteristiche "tecniche", e ricevo una piacevole sorpresa: la quantità di <em>catrame</em> e di <em>monossido di carbonio</em> è abbastanza ridotta. Nelle Marlboro Light si trovano 8mg di catrame e 9mg di monossido di carbonio (CO); nelle Marlboro Gold Touch invece "solamente" 7mg e 7mg rispettivamente. Insomma, è un modo per farci meno del male.<br />Altra sorpresa è invece la quantità di nicotina: è la stessa sia nelle Marlboro Light, sia nelle <em>Marlboro Gold Touch</em>, ossia 0.6mg per sigaretta. In termini pratici, per un fumatore questo significa che la "soddisfazione" che ci darà questa sigaretta è identica a quella della cugina più forte.<br />Non sentiremo quindi il desiderio di fumare di più, e faremo meno male ai nostri polmoni. <br /><br />La conclusione? Dopo circa 6 anni in cui ho fumato fedelmente le Marlboro Light, ho tradito il mio "primo amore", dedicandomi alle nuovissime sigarette nere!<br />E voi le avete provate? Cosa ne pensate?</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com24tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-19646529035638686822009-07-07T11:24:00.001+02:002009-07-14T20:20:03.458+02:00Dipendenza, assuefazione ed abitudine alla nicotina: substrati neurobiologiciVorrei cominciare questo post con la definizione di tre termini spesso usati come sinonimi: <i>assuefazione, dipendenza e abitudine</i>.<br /><br />L'<b>assuefazione</b> ad una sostanza indica l'aumentata resistenza agli effetti di essa; è un termine usato per descrivere, ad esempio, la necessità di dosi sempre maggiori di una certa sostanza al fine di ottenere gli stessi risultati. Il substrato biologico di questo processo può essere una up-regulation dei recettori per tale sostanza (sempre più recettori espressi implicano la necessità di dosi sempre maggiori).<br /><br /><span class="fullpost">L'<b>abitudine</b> è invece una descrizione puramente psicologica dell'atto di assumere una sostanza di cui l'organismo può fisiologicamente fare a meno. Ciò che spinge l'uomo ad assumere quella sostanza è piuttosto l'ambiente esterno (e non quello interno): in termini pratici sono affetti da "abitudine al fumo" i <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/chi-sono-i-chipper.html">social smokers</a>.<br /><br />La <b>dipendenza</b> è indubbiamente la situazione più pericolosa. L'organismo è in grado di sintetizzare una moltitudine di sostanze chimiche, ma se queste vengono somministrate dall'esterno, allora le vie metaboliche entrano in "riposo": il corpo non sintetizza più quella sostanza, al fine di risparmiare energia metabolica, dato che l'apporto di quella sostanza è sufficiente. Quando però si smette di assumere la sostanza per cui si è <i>dipendenti</i>, l'organismo non è più in grado (per un certo periodo) di sintetizzarla ex-novo, e compaiono quindi tutti i sintomi caratteristici della <b>crisi d'astinenza</b>.<br /><br />Applichiamo questi termini generali alla nicotina.<br /><br />L'<b>abitudine alla nicotina</b> gioca un ruolo fondamentale per iniziare il fumo. La sigaretta è spesso assimilata ad uno status simbol, è un oggetto che ci rende "alla moda", e ci permette di entrare nella cerchia dei fumatori. Un giovane fumatore alle prime armi, difficilmente proverà piacere dal fumo (spesso anzi è più il fastidio): ciononostante continuerà imperterrito se circondato da altri fumatori e da un ambiente che lo invoglia. Ben presto entrerà in assuefazione, ed infine in dipendenza.<br /><br />L'<b>assuefazione alla nicotina</b> interviene perchè la molecola è in grado di legare i <b>recettori nicotinici</b> (il cui ligando naturale è l'acetilcolina), attivandoli. La continua somministrazione di nicotina induce l'up-regulation di questi recettori, ma modifica anche il re-uptake della dopamina (vedi prossimo paragrafo). La richiesta di nicotina quindi cresce sempre più: se all'inizio si fumano 2-3 sigarette al giorno, nel giro di pochi mesi si rischia di fumarne 20-30.<br /><br />La <b>dipendenza dalla nicotina</b> risiede essenzialmente nella capacità di questo alcaloide di ridurre il recupero di un neurotrasmettitore, la <b>dopamina</b>. Questa molecola è molto rappresentata in tutto il sistema nervoso. Le principali sedi dove è espressa sono: il <i>nucleus accumbens</i>, la <i>via nigro-striatale dei gangli della base</i>.<br />Il <b>nucleus accumbens</b> (porzione esterna) è un gruppo neuronale funzionalmente collegato all'amigdala e all'ippocampo, e gioca un ruolo fondamentale nel circuito della motivazione e della gratificazione, così come nei comportamenti correlati alla ricompensa. Maggiore è la quantità di dopamina che viaggia in questi circuiti, maggiore è la sensazione di benessere che proviamo, ci sentiamo gratificati e pertanto desideriamo sempre più questa sostanza (assuefazione); a lungo andare si ha la dipendenza perchè questi circuiti smettono di sintetizzare adeguate quantità di dopamina, essendo attivata la trasmissione dopaminergica dalla nicotina (la nicotina aumenta il rilascio della dopamina e ne inibisce la eliminazione). Altre sostanze che modificano questi circuiti sono la cocaina, amfetamine, morfina, alcool, cannabinoidi.<br />La <b>parte centrale del nucleus accumbens</b> e la <b>via nigro-striatale dei gangli della base</b> utilizzano anch'essi la dopamina come neurotrasmettitore. Sono regioni dell'encefalo funzionalmente correlate con l'attività motoria. E' noto da tempo che deficit di queste aeree provocano disturbi motori, come il tremore. Non è un caso, quindi, che fumatori incalliti presentano tremori più o meno accentuati, specie della punta delle dita (provate ad estendere il braccio, tenendo la mano aperta, e osservate attentamente i movimenti della punta delle dita!).<br /><br />Per approfondire, segnalo questo interessante articolo su <a href="http://www.salus.it/medicinadelledipendenze/fumo.html">Salus.it</a> che tratta in maniera tecnica le basi biochimiche delle dipendenze patologiche da sostanze, con particolare riferimento alla nicotina.</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-92025517945616445382009-07-07T11:20:00.003+02:002009-07-07T11:24:30.385+02:00Storia del tabacco: origini e diffusioneProbabilmente la prima origine del fumare deve essere ricercata in cerimonie magiche, di carattere propiziatorio, allo scopo di attirare la pioggia producendo nuvole di fumo: durante questi riti si deve essere scoperto che il fumo di certe erbe esercitava un potere narcotico o eccitante sull'organismo.<br /><br /><span class="fullpost"><b>Cristoforo Colombo</b> e i suoi marinai osservarono che gli abitanti delle Indie Occidentali fumavano dei rotoli formati dalle foglie di una pianta strettamente avvolte in una delle foglie che avvolgono le pannocchie del mais.<br />Anche i popoli dell'America Centrale hanno fumato tabacco in pipe di pietra come i <b>Maya dello Yucatan</b>, nei cui templi sono stati trovati questi utensili sacri. Ma i Maya avvolgevano anche le foglie di tabacco nei teneri involucri delle pannocchie del mais, dando a questi rotoli il nome di <i>sicar</i>, da cui è derivata la parola <i>sigaro</i>; essi inoltre lo masticavano per procurarsi uno stato di particolare ebbrezza durante il quale credevano di mettersi in comunicazione con i loro morti.<br /><br />L'<i>introduzione del tabacco in Francia</i> si deve anzitutto a tentativi fatti da un certo monaco André Thevet che aveva portato nel 1556 i semi dal Brasile; successivamente Jean Nicot de Villemain, ambasciatore di Francia in Portogallo, coltivò la pianta da semi ottenuti nei giardini reali portoghesi e nel 1560 ne mandava semi al re Francesco II e a Caterina De' Medici vantando le virtù medicinali dell'erba contro molte malattie.<br /><br />L'uso del fumare fu introdotto in Europa prima nella Spagna verso il 1570, poi in Inghilterra dalla Virginia nel 1586, ma era adoperato nei primi anni, specialmente in Francia, per combattere il male di denti. Fu solo all'epoca di Luigi XIII che il fumare divenne un'abitudine voluttuaria, per quanto medici e scienziati cercavano di ostacolare questo vizio che ritenevano causa di diverse malattie.<br />Mentre l'abitudine del fumare si diffondeva fla le classi popolari, le classi elevate si mostravano restie al fumo e invece si abituavano a prendere il tabacco da naso.<br /><br />In <b>Turchia</b>, dove fu introdotto nel 1605, l'uso del tabacco fu invano e aspramente combattuto: <b>Murad IV</b> giunse addirittura a far decapitare i fumatori. Si sospese allora il fumo e si usò il tabacco da naso, poi alla morte del sovrano si ritornò a fumare in modo tale che il detto <i>fumare come un turco</i> è divenuto proverbiale.<br />Nel 1605 i Portoghesi portarono il tabacco in Giappone, donde si diffuse nell'Asia orientale e meridionale.</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-28545633565328569742008-11-05T07:30:00.000+01:002008-11-05T07:30:00.305+01:00Caratteristiche di alcuni tipi di sigarette<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://addiction.blogosfere.it/images/rt_cigarettes_060925_sp.jpg"><img style="margin: 10pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 188px; height: 141px;" src="http://addiction.blogosfere.it/images/rt_cigarettes_060925_sp.jpg" alt="" border="0" /></a>Le industrie produttrici di tabacco sono tante; le marche di sigarette ancora di più. Ogni società riesce a trovare una propria nicchia di mercato, alcune resistono, altre vengono acquisite da colossi mondali. Sono le leggi del mercato.<br />Una delle poche cose non soggette ad innovazioni, sono i tipi di sigarette sul mercato. Light, extralight, dure, morbide, in pacchetti da 10 o da 20, al mentolo o normali: di qualsiasi marca si parli, queste sono le tipologie vendute. E vediamone le caratteristiche.<br /><br /><span class="fullpost"><br /><ul><li><span style="font-weight: bold; color: rgb(51, 0, 153);">Variante morbida</span>. Non c’è una grande differenza a livello di sigaretta, rispetto alle sigarette dure. È difatti nel pacchetto la vera differenza: c’è chi preferisce il pacchetto duro (soprattutto le donne che lo mettono in borsa), e chi il pacchetto morbido (soprattutto gli uomini, perché più comodo da portare in tasca). C’è chi sostiene che il pacchetto morbido mantiene più umida la sigaretta, e quindi più piacevole.</li><li><span style="font-weight: bold; color: rgb(51, 0, 153);">Sigarette light</span>. Differiscono dalle normali (che si possono chiamare Rosse, se si parla di <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/marlboro-rosse-light-o-medium.html">Marlboro</a>, o Gialle, se si parla di Camel) per due aspetti: la quantità di nicotina è ridotta (e così danno meno dipendenza), e il filtro è costituito da maglie leggermente più lasse, cosicché al fumo inspirato si mischi l’aria presente, risultando meno pesanti per il fumatore. Per il resto non cambia niente, e sfatiamo un mito: le sigarette light sono dannose esattamente quanto le sigarette normali; FORSE a lungo andare danno una dipendenza minore (vista la ridotta quantità di nicotina), e per chi fuma le Light sarà più facile smettere di chi fuma la normali... forse...<br /></li><li><span style="font-weight: bold; color: rgb(51, 0, 153);">Sigarette extralight</span>. Contengono una quantità di nicotina ancora più piccola rispetto alle light.</li><li><span style="font-weight: bold; color: rgb(51, 0, 153);">Sigarette al mentolo</span>. Normali sigarette con l’aggiunta del mentolo tra gli eccipienti del tabacco. Particolarmente apprezzate dalla popolazione di colore americana, queste sigarette evitano (o almeno ci provano) il classico alito cattivo che tutti i fumatori incalliti presentano. Le marche che producono la variante al mentolo sono Philip Morris, <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/marlboro-rosse-light-o-medium.html">Marlboro</a> (ma non in Italia), Kent, Vogue, Select, Kim.</li></ul><br />E voi quale fumate? Io sono fedele da anni ormai al mio pacchetto duro di <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/marlboro-rosse-light-o-medium.html">Marlboro light</a> da 20. o forse dovrei dire Marlboro Gold, come ultimamente va di moda chiamarle...</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-76481506628599657322008-11-04T07:30:00.000+01:002008-11-04T07:30:00.529+01:00In macchina meglio non fumare!Avete mai provato a fumare in macchina? E vi siete mai resi conto per quanto tempo distogliete lo sguardo dalla strada per accendere una sigaretta?<br />Probabilmente no, ma c’è chi lo ha fatto per noi: la Società Italiana di Tabaccologia (<span style="font-weight: bold;">Sitab</span>) afferma che accendersi una sigaretta al volante, è molto più pericoloso che rispondere al cellulare!<br /><br /><span class="fullpost"><br />E forse per questo qualche mese fa era stata avanzata una proposta di legge che avrebbe proibito di fumare al volante.<br />Secondo la Sitab, difatti, per rispondere a una chiamata al cellulare ci si distrae per 2.1 secondi, mentre per prendere una sigaretta occorrono 2.9 secondi, cui vanno aggiunti altri 2.0 secondi per accenderla (se stiamo usando l’<a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/11/come-funziona-laccendisigari-delle.html">accendisigari della macchina</a>, suppongo, perché se proviamo ad accenderla con un accendino e con il finestrino aperto, ci vogliono ben più di due secondi!).<br /><br />Sono contrario ad una eventuale legge che prevede la proibizione di fumare in macchina. Anche perché serve sempre un certo buon senso: è sufficiente aspettare un semaforo rosso per accendere una sigaretta, anziché fare le “capriole” e i movimenti più assurdi per farlo in moto!<br /><br /><div style="text-align: right;"><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: bold;">VIA|</span> <a href="http://www.repubblica.it/2008/06/motori/motori-luglio-2008/motori-fumo-auto-distrae/motori-fumo-auto-distrae.html">Repubblica.it</a></span></div></span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-81873820243450136382008-11-03T07:30:00.002+01:002008-11-04T23:25:01.420+01:00Non solo le sigarette sono pericolose!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href=""><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 245px;" src="http://www.physorg.com/newman/gfx/news/persistentfr.jpg" border="0" alt="" /></a><br />Potrà essere una consolazione per i fumatori?<br />Non saprei dirlo, ma certo è che non solo i fumatori sono soggetti al cancro ai polmoni.<br />Alcuni ricercatori della Louisiana hanno analizzato le sostanze presente nell’aria che ogni giorno respiriamo. E forse non ci sorprenderà più di tanto, ma hanno identificato un gruppo di sostanze anche più pericolose del fumo di tabacco, capaci di creare danni ai polmoni ben più gravi di una sigaretta.<br /><br /><span class="fullpost"><br />Il fumo di tabacco è responsabile della formazione di “<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Radicali_liberi">specie radicaliche dell’ossigeno</a>”, composti altamente reattivi che possono interagire con il DNA, indurre mutazioni genetiche e quindi far insorgere una neoplasia polmonare.<br />E come se non bastasse, queste particelle persistono nell’aria molto più a lungo delle <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/quali-sostanze-chimiche-che-si-trovano.html">molecole cancerogene trovate nel fumo di sigaretta</a>!<br />Studi epidemiologici (della American Cancer Society) hanno affermato che ogni anno 500.000 americani muoiono per patologie cardiopolmonari causate dalle particelle libere presenti nell’aria. Il 10-15% di questi è non fumatore.<br /><br />Indubbiamente i fumatori sono i soggetti a rischio più alto: oltre alle particelle presenti nell’atmosfera, aggiungono anche quelle delle sigarette. Ma in quei 5 minuti circa di fumo, un soggetto fumatore inala una stessa quantità di sostanze dannose per l’organismo di un soggetto non fumatore!<br /><br /><div style="text-align: right;"><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: bold;">VIA|</span> <a href="http://www.physorg.com/news138201201.html" target="_blank">PhysOrg</a></span></div></span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-11617738913046890572008-11-02T07:30:00.002+01:002008-11-02T07:30:00.629+01:00I giovanissimi e il fumo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisAa1ybWTmn_hiFzm6GEQkzh2fsxMDMwk_Ef6NYJNMaXdA1SVMrqAZ8TBWvMvrtvycdW3UxIeTAzFLWrIeSHodO6aCYQsrGXl3VpUjURr9HUpM_sxQvDciNaD-4s3Gy0LTQ2GEvPHkNCA/s200/fumo-giovani-250.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px; height: 178px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisAa1ybWTmn_hiFzm6GEQkzh2fsxMDMwk_Ef6NYJNMaXdA1SVMrqAZ8TBWvMvrtvycdW3UxIeTAzFLWrIeSHodO6aCYQsrGXl3VpUjURr9HUpM_sxQvDciNaD-4s3Gy0LTQ2GEvPHkNCA/s200/fumo-giovani-250.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Chiunque per un motivo o per l’altro sia passato davanti a un liceo alla fine delle lezioni, si sarà accorto che il numero di fumatori tra i ragazzi è altissimo. In percentuale forse più alto che tra gli adulti. Voglia di intraprendenza, status symbol, desiderio di essere accettati: questi i motivi che spingono i giovanissimi a cominciare a fumare. E nel 34% dei casi la prima sigaretta viene accesa prima dei 15 anni.<br /><br /><span class="fullpost"><br />Sono 1 milione e mezzo i fumatori tra i 15 e i 24 anni, e 140 mila tra i 15 e i 17. Dati allarmanti per l’organizzazione mondale della Sanità, che sempre più spesso organizza giornate senza tabacco, riscuotendo sempre meno successo.<br />I ragazzi fumano, e le ragazze non sono da meno rispetto ai loro coetanei. Vengono preferiti i pacchetti da 10, perché più facili da nascondere ai propri genitori. E il luogo prediletto per fumare dai ragazzi è il bagno della scuola, per spirito di trasgressione, certo, perché non credo che a 15 anni si sia già così <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/la-nicotina-e-i-suoi-effetti.html">dipendenti dalla nicotina</a> da non riuscire ad aspettare qualche ora. E questo nonostante sia severamente vietato fumare nei luoghi pubblici.<br /><br />I giovani risentono maggiormente dell’aumento del prezzo delle sigarette: forse per questo ogni tanto dal tabaccaio ci sentiamo dire: “sono altri 10 centesimi, sono aumentate”. Non so fino a che punto il prezzo alto possa essere un deterrente tra i giovani. Ma se è così, sebbene io sia un fumatore, ben vengano questi aumenti…<br /><br /></span><div style="text-align: right;"><span class="fullpost"><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: bold;">VIA|</span> <a href="http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2008/09/05/922728-bionde_negli_zaini.shtml" target="_blank">Il sole 24 ore</a></span></span></div></span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-64028806050324233332008-11-01T17:41:00.003+01:002008-11-01T17:48:06.302+01:00Come funziona l’accendisigari delle macchine<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/33/Car_cigarette_lighter.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px; height: 200px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/33/Car_cigarette_lighter.jpg" alt="" border="0" /></a><br />L’accendisigari fa la sua prima comparsa come equipaggiamento delle automobili nel 1926. Nel 1928 la Connecticut Automotive Specialty Company brevetta il primo accendisigari a bobina metallica, e nel 1956 la Casco mette sul commercio l’accendisigari definitivo che tutti noi conosciamo.<br /><br /><span class="fullpost"><br />L’accendisigari che si trova sulle macchina (<span style="font-style: italic;">cigar lighter receptacle</span>, in inglese, si chiama il posto dove viene posizionato il <span style="font-style: italic;">car cigarette lighter</span>) è costituito da una bobina formata da un nastro di una particolare lega di nickel e cromo (la cui temperatura di fusione è pari a 1400°C, e quindi può essere usato a questo scopo senza problemi), attraverso cui passa corrente (a 15-20 ampere), rendendo incandescente il rocchetto metallico. Solitamente viene avviato premendo un pulsante sopra posizionato che spinge il rocchetto a contatto direttamente con un filo collegato alla batteria, o in alternativa contro una bobina che genera corrente grazie alla rotazione delle ruote. Una volta spinto in basso l’accendisigari, questo viene agganciato grazie ad un “<span style="font-style: italic;">bimetallic strip</span>”: due strisce di ferro bloccano l’accendisigari, e quando raggiungono una temperatura elevata, queste si piegano sufficientemente da farlo scattare in su, rendendolo disponibile per accendere la sigaretta.<br />La sigaretta infatti non necessita di fiamma viva per essere accesa, ma basta il contatto con un oggetto ad altissima temperatura, e l’aspirazione dell’aria funge da catalizzatore per iniziare.<br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: bold;">Links per approfondire:</span><br /><a href="http://www.cascoglobal.com/n20845/i20934.html" target="_blank">Casco Lighter History</a><br /><a href="http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?patentnumber=5,932,126" target="_blank">Brevetto americano dell'accendisigari</a> (.pdf, inglese)<br /><a href="http://www.12v-parts.com/" target="_blank">Sito dedicato agli strumenti collegabili all'accendisigari</a></span><br /></span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-70846102078550566912008-10-31T07:30:00.001+01:002008-10-31T18:41:15.168+01:00Effetto del fumo nell'esercizio fisico<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.blogscienze.com/wp-content/uploads/2008/06/sempre-piu-donne-anche-non-fumatrici-si-ammalano-di-cancro-al-polmone.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px; height: 300px;" src="http://www.blogscienze.com/wp-content/uploads/2008/06/sempre-piu-donne-anche-non-fumatrici-si-ammalano-di-cancro-al-polmone.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Questo è un post di approfondimento un pò più professionale del solito. Cito difatti quanto dice il libro di <a href="http://www.libriscientifici.com/store/dettview.php?id=11383" target="_blank">Fisiologia Medica di Guyton e Hall</a>, nel paragrafo intitolato "Effetto del fumo di tabacco sulla ventilazione polmonare nell'esercizio fisico".<br /><br /><span class="fullpost"><br />"E' ben noto che il fumo riduce il fiato dell'atleta e vi sono prove inconfutabili che lo dimostrano. La nicotina, tra le <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/la-nicotina-e-i-suoi-effetti.html">tante azioni che esercita</a>, fa costringere i bronchioli terminali, con aumento della resistenza al flusso dell'aria sia durante l'inspirazione sia nell'espirazione. Gli effetti irritanti del fumo, inoltre, provocano secrezioni nell'albero bronchiale e fanno gonfiare l'epitelio di rivestimento. Ancora, la nicotina ha un effetto paralizzante sulle ciglia dell'epitelio dell'apparato respiratorio, le quali con il loro continuo movimento normalmente rimuovono dalle vie aeree l'eccesso di secrezioni e le particelle estranee. Nel fumatore questo materiale si accumula, ostacolando ancora di più il respiro. Per tutti questi fattori, anche chi fuma moderatamente avrà sempre una certa difficoltà respiratoria durante un'attività fisica massimale, e ovviamente il livello della sua prestazione potrà essere ridotto.<br /><br />Molto più seri sono gli effetti nei fumatori incalliti, nei quali quasi sempre si sviluppa un enfisema polmonare più o meno pronunciato. In questa patologia respiratoria, si sviluppano: (1) bronchite cronica, (2) ostruzione di molti bronchioli terminali, (3) distruzione di molte pareti alveolari. Se l'enfisema è grave, possono andar distrutti i 4/5 della membrana respiratoria e allora anche l'attività fisica più leggera potrà dare origine a difficoltà respiratoria. Molti soggetti enfisematosi, infatti, non sono in grado di camminare per pochi metri senza manifestare un forte affanno."</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-16931930879089895962008-10-29T07:30:00.004+01:002008-10-29T15:17:04.844+01:00Indispensabili se vogliamo rollare le nostre sigarette: le cartine!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.rollingpapers.net/Smoking/mkr1.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 319px; height: 189px;" src="http://www.rollingpapers.net/Smoking/mkr1.jpg" alt="Smoking" border="0" /></a><br />La storia delle cartine nasce parallelamente con l’avvento delle sigarette. Prima difatti esistevano solamente i sigari, per il cui confezionamento occorrevano solamente foglie di tabacco arrotolate l’una nell’altra. Le prime sigarette pare siano nate nel XVIII secolo, e presumibilmente con esse sorge la necessità di un “recipiente” combustibile per il tabacco sminuzzato.<br />Ma perché la necessità di passare dai sigari, al tabacco sminuzzato? Per questioni di povertà: pare infatti che i barboni raccogliessero i mozziconi dei sigari lasciati in terra dai ricchi signori; quindi li sbriciolassero e li avvolgessero con della carta per mantenere compatto il tabacco in pezzi da fumare.<br /><br /><span class="fullpost"><br />Ma questa è storia, oramai. Al giorno d’oggi anche le cartine hanno subito una evoluzione tecnologica incredibili. Esistono migliaia di tipi diversi di cartine, in lino, riso o canapa. Sono di forma rettangolare, dalle dimensioni variabili in base alla marca e al formato prescelto, con uno dei due lati lunghi ricoperto da una sottile striscia di colla, simile a quella usata per il retro dei francobolli, che esplica la propria funziona se viene bagnata.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.rollingpapers.net/RizlaRed/a03_1c1.gif"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 203px; height: 167px;" src="http://www.rollingpapers.net/RizlaRed/a03_1c1.gif" alt="Rizla+" border="0" /></a><br />Le caratteristiche delle cartine sono varie. Vengono classificate in base al peso, o in base alla trasparenza (ultimissima novità del 2006 sono le cartine completamente trasparenti, che lasciano vedere perfettamente il tabacco sottostante), o ancora in base alla maneggevolezza.<br />Ad oggi tuttavia, almeno in Italia, sono due le marche più quotate in questo mercato, le cartine Rizla e le cartine Smoking.<br /><br />La società Smoking sembra nascere nel 1725, mentre ben più antica è la storia delle Rizla, i cui primi documenti risalgono al 1532, ma solo agli inizi del 1700 si ha l’avvio del commercio.<br />Originale è la storia del nome di questa società. Si racconta che nel 1860 Pierre Lacroix abbia brevettato la formula finale per le proprie cartine utilizzato del riso. Riso in francese si dice <span style="font-style: italic;">Riz</span>; la sillaba <span style="font-style: italic;">LA</span> che segue richiama il cognome dell’ideatore (Lacroix), mentre croce in francese si dice proprio <span style="font-style: italic;">Croix</span>, e da qui l’uso di posporre il segno “+” a seguito del nome Rizla.<br />Invito pertanto tutti i lettori di questo blog, da domani, a rivolgersi al proprio tabaccaio chiedendo: “per cortesia mi dia le cartine Riz LaCroix” :-)<br /><br />Infine, se siete curiosi, a questo <a href="http://www.rollingpapers.net/Index.htm" target="_blank">LINK</a> trovate centinaia e centinaia di immagini delle più svariate marche di cartine, in ordine alfabetico!<br /><br />Chi utilizza le Rizla+ o le Smoking, come si trova? Quali preferite? E soprattutto, che uso ne fate?</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-22223371563064975102008-10-28T07:30:00.002+01:002009-07-13T12:52:02.970+02:00Fumare durante l’allattamentoSpero di avervi spaventati abbastanza con il mio post riguardo <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/fumare-in-gravidanza.html">i danni che provoca il fumo al bambino durante la gravidanza</a>.<br />Con questo post invece voglio tranquillizzare un po’ di più le mamme fumatrici. Ma parto con una considerazione personale: fumare in gravidanza è pericoloso per la salute del figlio; quindi le mamme che aspettano un figlio devono smettere di fumare per 9 mesi. Perché mai allora dopo 9 mesi dovrebbero ricominciare a fumare? Eppure 9 mesi senza una sigaretta dovrebbero essere sufficienti a far cessare la dipendenza da nicotina…<br /><br /><span class="fullpost">Ad ogni modo, una donna che fuma durante l’allattamento deve seguire questi due consigli per evitare di far del male al proprio neonato:<br /><ol><li>deve fumare lontano dal proprio figlio, per evitare che subisca il fumo passivo;</li><li>non deve fumare immediatamente prima del momento dell’allattamento, né tantomeno durante.</li></ol><br />Anche se la madre fuma, i benefici che si hanno con l’allattamento materno superano comunque di gran lunga gli eventuali effetti collaterali della nicotina.<br />Infatti il rischio maggiore di una madre fumatrice è legato solamente al possibile passaggio di nicotina dal sangue materno nel latte, e quindi al figlio. Tale rischio è tanto maggiore quante più sigarette la madre fuma, e quanto ravvicinata sia l’ultima al momento dell’allattamento. L’emivita della nicotina è di circa 90 minuti: questo significa che la quantità di nicotina presente nel sangue diventa la metà in un’ora e mezza.</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-1880095623783159342008-10-27T07:30:00.003+01:002009-07-13T12:50:46.345+02:00Fumare in gravidanza<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.nonsolotigullio.com/cavdichiavari/images/a_tre_mesi.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px;" src="http://www.nonsolotigullio.com/cavdichiavari/images/a_tre_mesi.JPG" alt="" border="0" /></a><br />Fumare in gravidanza nuoce gravemente alla salute del bambino!<br />Comincio così questo post, affinchè sia chiaro a tutti il messaggio che voglio dare.<br />Le sostanze inalate presenti nel fumo di sigaretta (sia diretto che passivo) sono estremamente piccole, oltre ad essere pericolose: pertanto passano tranquillamente nei vasi placentari e da questi nei vasi della circolazione fetale, portando a diretto contatto le cellule del nascituro con sostanze dannose.<br /><br /><span class="fullpost">I danni sono molteplici; eccone alcuni:<br /><ol><li>la nicotina tra <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/la-nicotina-e-i-suoi-effetti.html">i suoi effetti</a>, provoca vasocostrizione, e così si riduce la quota di sangue che arriva al bambino, incontrando forti resistenze provocate dalla riduzione del calibro dei vasi sanguigni;</li><li>il monossido di carbonio (CO) si lega all’emoglobina, la proteina che trasporta ossigeno ai tessuti, privando così il tessuto fetale di ossigeno;</li><li>le <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/quali-sostanze-chimiche-che-si-trovano.html">sostanze cancerogene</a> possono raggiungere il feto, e le conseguenze sono presto intuibili: oltre alla possibilità di morte improvvisa del lattante, è possibile che il bambino sviluppi la leucemia o altri tumori nei primi mesi di vita;</li><li>è stato ampiamente dimostrato, mediante studi statistici, che più sigarette si fumano durante la gravidanza, minore sarà il peso del nascituro, fino alla possibilità (non tanto remota) di possibili nascite di feti sottopeso.<br /></li></ol><br />Il fumo quindi, oltre ad essere estremamente dannoso per la propria salute, lo è anche verso i propri figli.<br />Chiudo questo post con due raccomandazioni. La prima è rivolta verso le donne incinta: NON fumate. La seconda verso tutti i fumatori: quando vedete una donna incinta vicino a voi, NON accendetevi una sigaretta, o per lo meno allontanatevi di qualche metro da lei. Mi raccomando!</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-11884392613907131142008-10-26T07:30:00.001+01:002008-10-26T09:34:48.104+01:00Quit smoking hypnosis: smettere di fumare con l’ipnosi<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.ineedmotivation.com/blog/wp-content/uploads/2007/08/hypnosis.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://www.ineedmotivation.com/blog/wp-content/uploads/2007/08/hypnosis.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Forza ammettiamolo: chi tra noi fumatori non ha mai pensato almeno per un istante “voglio smettere di fumare”? Credo nessuno, e più in giro si sentono le conseguenze disastrose del fumo, più i fumatori desiderano smettere di fumare. Ma non è facile: la dipendenza da nicotina è molto forte, e a questo è da aggiungere il fatto che gli effetti collaterali delle sigarette si avvertono lentamente, e spesso ci dimentichiamo di quanto male stiamo facendo al nostro corpo.<br />Consci di ciò, i fumatori cercano sempre più vivacemente metodi per smettere di fumare senza eccessivi sforzi, e magari annullando i sintomi dell’astinenza da nicotina. E allora perché non provare anche con l’ipnosi?<br /><br /><span class="fullpost"><br />L’ipnoterapia non è altro che l’uso dell’ipnosi a fini terapeutici, che sta prendendo sempre più piede, tanto che negli USA e nel Regno Unito esiste una branca specialistica apposita. Attraverso svariate metodiche mira alla ristrutturazione di credenze e di personalità; viene utilizzata in diverse forme di nevrosi, nei disturbi somatoformi, nelle dipendenze, nel trattamento di disturbi sessuali (di origine psicogena), nei disturbi alimentari. I successi sono documentati da lavori scientifici pubblicati su riviste di ordine medico.<br /><br />Per quanto riguarda il trattamento delle dipendenze, l’utilizzo dell’ipnosi mira a liberare il paziente dalla convinzione di necessitare della sostanza di cui è dipendente, nel nostro caso la nicotina (ma è anche utilizzata per dipendenze da alcol e droghe). Il fumatore provoca un indiscusso piacere nell’assumere una certa quantità di nicotina quotidianamente; ma tale bisogno non è fisiologico, e può essere eliminato operando a livello del subconscio.<br /><br />Ma l’ipnosi è davvero efficace in tutti i casi? Purtroppo no. La volontà del paziente è un fattore fondamentale qualora egli desideri allontanarsi da un vizio. L’ipnosi può essere il trigger, il grilletto che imprime la forza iniziale per il conseguimento dell’obiettivo, ma non è in alcun modo sufficiente a vincere il problema.<br /><br />Sinceramente dubito che ricorrerei mai all’ipnosi, qualora decidessi di smettere di fumare. Sono convinto che la forza di volontà sia di per sé sufficiente: senza di essa, qualsiasi tentativo sarebbe inutile.<br />E voi che ne pensate? Ricorrereste all’ipnosi per quell’aiuto iniziale verso la sconfitta del vizio del fumo?<br /><br /><div style="text-align: right;"><span style="font-size:85%;">VIA| <a href="http://www.sciencedaily.com/releases/2000/05/000529092716.htm" target="_blank">ScienceDaily</a></span><br /></div></span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-21130627411856018222008-10-25T07:30:00.001+02:002008-10-25T13:04:42.744+02:00Quale oggetto è veramente indispensabile per un fumatore?<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/02/100_Yen_lighter.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/02/100_Yen_lighter.JPG" alt="" border="0" /></a><br />Beh, la risposta è abbastanza semplice: l’accendino!<br />Questo è un dispositivo portatile, di piccole dimensioni, in grado di generare il fuoco, utile per accendere le proprie sigarette.<br />Il combustibile più utilizzato è il GPL (sigla che sta per Gas di Petrolio Liquefatto), utilizzato anche nelle bombole a gas di uso domestico e in alcune autovetture. Questo gas liquido che in presenza di aria e di scintille, genera il fuoco, è comunemente utilizzato negli accendini usa e getta, ma non solo.<br />Un altro combustibile utilizzato è la benzina, questa soprattutto in un particolare modello, lo zippo, chiamato anche accendino perpetuo, perché al contrario di quelli usa e getta, una volta generata la fiamma essa non si spegne, se non richiudendo il tappo che allontana l’ossigeno.<br /><br/><span class="fullpost"><br />Il funzionamento generale di tutti gli accendini è molto semplice: una ruota zigrinata sfregando uno pietra focaia genera una serie di scintille; contemporaneamente l’uscita di gas dall’accendino in presenza delle scintille dà vita alla fiamma.<br />Il primo accendino fu creato nel 1823 da <span style="font-weight: bold;">Johann Wolfgang Dobereiner</span> (chimico tedesco), ed entrarono in produzione nel 1880.<br /><br />Al giorno d’oggi esistono numerose industrie che costruiscono accendini: il leader per gli usa e getta è sicuramente la Bic (la stessa società che produce le celebri penne a sfera), visto il suo basso prezzo (in Italia i Bic più piccoli costano 0.65 €).<br />Una variante degli accendini a pietra focaia è costituita dagli accendini a bottone: premendo in corrispondenza di un bottone posto sull’apice, si apre automaticamente la camera con il gas liquido che automaticamente si volatilizza, e per la pressione generata un cristallo piezoelettrico provoca una scintilla che accende la fiamma (il meccanismo è assolutamente identico a quello dell’accensione dei fornelli a gas delle cucine).<br /><br />Da qualche mese sono ormai presenti sul mercato accendini con nuove norme di sicurezza: sulla ruota zigrinata è presente una lamina metallica che impedisce ad essa di girare involontariamente, e quindi di accendere la fiamma senza volerlo.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhauB_dq51lFds7RXg3bbWKkddossnhzkyhm5qloS-yFyFJRZSoY6ddvVGcc9zUydF_irv6q2oghx_YzMY6hyphenhyphenVIaF5IO0OhUsiRfwP-6TEHO81_qxesMw9zFaQBOGbCV_2kh7IzQa5IXFfB/s1600-h/Web+Lighter-disposable-en13869-1.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhauB_dq51lFds7RXg3bbWKkddossnhzkyhm5qloS-yFyFJRZSoY6ddvVGcc9zUydF_irv6q2oghx_YzMY6hyphenhyphenVIaF5IO0OhUsiRfwP-6TEHO81_qxesMw9zFaQBOGbCV_2kh7IzQa5IXFfB/s200/Web+Lighter-disposable-en13869-1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5259672743588794066" border="0" /></a><br />E voi quale tipo di accendino usate? Li collezionate?<br />A voi la parola!</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-71103347809913863132008-10-24T07:30:00.001+02:002008-10-24T15:48:42.167+02:00Chi sono i Chipper?<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.kerryloewen.com/images/smoke/KLoewen_UntitledSmokeNo.346sm.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://www.kerryloewen.com/images/smoke/KLoewen_UntitledSmokeNo.346sm.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Con il termine <span style="font-style: italic;">chipper</span>, gli americani definiscono i fumatori occasionali, ossia tutti quelli che non hanno il vizio del fumo, ma che se si trovano in compagnia ne approfittano per fumare. Sono anche chiamati <span style="font-style: italic;">social smokers</span> (fumatori in compagnia): sono i cugini dei ben più diffusi <span style="font-style: italic;">social drinkers</span>.<br /><br />Una caratteristica comune a tutti i chippers è quella di autodefinirsi non-fumatori:<br /><span style="font-style: italic;">conoscente</span>: “tu fumi?”<br /><span style="font-style: italic;">chipper</span>: “no… ogni tanto, quando sono in compagnia, ma non ho il vizio”<br /><br /><span class="fullpost"><br />Personalmente ritengo il contrario: anche i chippers hanno il vizio del fumo, ma non avendo la possibilità, il tempo, o la costanza di fumare assiduamente, lo fanno solo per spirito emulativo in compagnia degli amici fumatori incalliti. Ma comunque lo si consideri, desiderare una sigaretta è sintomo di una dipendenza, seppur lieve e non suffragata da grandi quantità!<br /><br />Come sono visti i chippers dagli altri? Beh, i non-fumatori li odiano, e più volte mi è capitato di sentire questa frase di un non-fumatore ad un chipper: “<span style="font-style: italic;">ma se non hai il vizio, perché fumi rovinandoti la salute? Smetti finchè non hai il vizio, altrimenti finirai per diventare dipendente</span>”.<br />Anche dai fumatori incalliti, non sono proprio ben visti, per un motivo molto semplice: tutti (o quasi) i chippers girano senza sigarette e le scroccano ai veri fumatori, i quali si sentono privati di un bene prezioso, concesso a chi “non merita”. Perché diverso è il discorso quando un fumatore incallito chiede una sigaretta ad un altro fumatore incallito: c’è una certa solidarietà, e si è sempre pronti ad aiutare un fumatore che ha dimenticato a casa il proprio pacchetto, o che ha trovato il tabaccaio chiuso.<br /><br />Io sinceramente ammiro i chippers, perché non hanno il vizio: li invidio così come invidio i non fumatori. Però voglio fare un appello a tutti loro: andate in giro anche voi con le sigarette in tasca :-P<br /><br />E ora un paio di domande per voi: siete dei chippers? Ne conoscete qualcuno? Che rapporto avete?<br />A voi la parola!</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-19773386458705834032008-10-23T07:30:00.002+02:002008-10-23T16:21:31.863+02:00La tabacchiera anatomica<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/22/Anatomical-snuff-box.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 230px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/22/Anatomical-snuff-box.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Può parer strano, ma nell’uomo esiste un punto ben preciso che sembra fatto apposta per accogliere il tabacco da sniffare, e pertanto chiamato tabacchiera anatomica (<span style="font-style: italic;">anatomical snuff box</span>, in inglese)!<br />Lo <span style="font-style: italic;">snuff </span>è il tabacco da sniffare, e in passato pare che si usasse proprio questo sito per posarlo momentaneamente, per poi avvicinarlo al naso ed inalarlo.<br /><br /><span class="fullpost"><br />La tabacchiera anatomica è una fossetta della mano, situata sul margine radiale di questa, quindi dal lato del pollice. Ha una forma triangolare, con l’apice rivolto verso il pollice: per poterla apprezzare è necessario mettere in tensione i tendini che la delimitano, allontanando il pollice dalla mano (come quando si fa l’ok con il pollice verso l’alto).<br />Anatomicamente parlando, la tabacchiera anatomica risulta compresa tra il tendine del muscolo estensore lungo del pollice, e i tendini dei muscoli estensore breve del pollice e abduttore lungo del pollice; sul fondo corrisponde all’osso scafoide (uno delle 8 ossa carpali), che possiamo apprezzare al tatto premendo la pelle in corrispondenza di questo spazio.</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-70599651308870476322008-10-22T07:30:00.002+02:002008-10-22T15:08:16.760+02:00Coltivazione del tabacco, curing e produzione di sigarette<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.ozpolitic.com/gardening/photos/wild%20tobacco.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px;" src="http://www.ozpolitic.com/gardening/photos/wild%20tobacco.jpg" alt="" border="0" /></a><br /><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: bold;">Ordine</span>: tubiflorae<br /><span style="font-weight: bold;">Famiglia</span>: solanaceae<br /><span style="font-weight: bold;">Genere</span>: nicotiana<br /></span><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: bold;">Sottogeneri</span>: tabacum, rustica</span><br /><br />Il seme del tabacco è assai piccolo, che ben si adatta alle diverse condizioni climatiche (1 grammo può contenere anche 20.000 semi). Il terreno dove viene piantato deve essere ricco di sostanze, e spesso si concima con letame animale.<br />La gemmazione avviene per stimolo luminoso, e già dopo 5-10 giorni è possibile vedere il primo germoglio. Raggiunge una altezza di 15-20 cm in circa 2 mesi, all’interno di serre. Solo a questo punto è possibile il trapianto senza danneggiare la pianta.<br /><span class="fullpost"><br />Dopo successivi 3-4 mesi nel terreno, è possibile la raccolta. Esistono 3 tipi principali di tabacco, il Virginia, l’Oriental e il Burley: i primi due si raccolgono in operazioni successive, strappando dapprima le foglie più vicine al suolo, per salire in tempi successivi; il Burley invece si raccoglie con un’unica operazione, cimando alla base il fusto.<br /><br />Le foglie di tabacco passano quindi al processo chiamato in inglese <span style="font-style: italic;">curing </span>(conciatura, in italiano), che consiste nel trattamento del tabacco, con diverse metodiche:<br /><ul><li>Il tabacco Virginia viene trattato con il <span style="font-style: italic;">flue-curing</span>: le foglie vengono appese e sottoposte a un gettito di aria riscaldata che le essicca; richiede una settimana circa di tempo;</li><li>Il tabacco Burley viene trattato con l’<span style="font-style: italic;">air-curing</span>: le foglie vengono semplicemente lasciate a riposo, fino alla giusta essiccazione, e questo può richiedere anche 2 mesi di tempo;</li><li>Il tabacco Oriental viene essiccato con il <span style="font-style: italic;">sun-curing</span>, ossia mediante l’esposizione delle foglie al sole;</li><li>Esiste infine il <span style="font-style: italic;">fire-curing</span>, in cui le foglie sono sospese su una brace a fuoco lento per breve tempo (senza incendiarle ovviamente).</li></ul><br />Ottenute le foglie essiccate, queste vengono lasciate a invecchiare fino a 3 anni di tempo; successivamente verranno tagliate in pezzi minuti, trattate con umettanti che ne mantengono la morbidezza e altri additivi.<br />Il tabacco fine quindi entra in enormi macchinari che “montano” le sigarette: viene dapprima creata una enorme sigaretta lunga centinaia di metri, successivamente tagliata in pezzi piccoli. Infine viene aggiunto il filtro, e si passa alla fase di controllo di ogni singolo prodotta, prima dell’impacchettamento.<br /><br />Le macchine possono produrre da 8.000 a 14.000 sigarette al minuto!<br /><br /></span><div style="text-align: right;"><span class="fullpost" style="font-size:85%;">VIA| <a href="http://www.philipmorrisinternational.com/CH_ita/pages/ita/ourbus/Farming.asp" target="_blank">PhilippMorris</a></span><br /></div>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-19387600904120846112008-10-21T07:30:00.003+02:002008-10-21T16:02:25.650+02:00Quali sostanze chimiche che si trovano nelle sigarette sono dannose?Nel fumo di sigaretta si trovano centinaia di sostanza chimiche, molte delle quali dannose, ed anche cancerogene. È comune pensare che l’unica sostanza pericolosa del fumo di sigaretta sia il catrame, perché la sua quantità è indicata su tutti i pacchetti in commercio. Ma questo non è vero: oltre al catrame, molte altre sostanze che vengono aspirate sono potenzialmente causa di cancro.<br />La <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/la-nicotina-e-i-suoi-effetti.html">nicotina</a>, invece, non è direttamente dannosa per la salute dell’uomo, ma lo è in maniera indiretta perché ci spinge ad assumere tutte le sostanze pericolose.<br /><span class="fullpost"><br />Ecco l’elenco delle sostanze potenzialmente cancerogene trovate nel fumo di sigaretta, in accordo con il <span style="font-style: italic;">U.S. Department of Health and Human Services</span>:<br /><br /><ul><li>acetaldeide</li><li>acrilon-nitrile</li><li>4-aminobifenile</li><li>o-anisidina idrocloride</li><li>arsenico</li><li>benzene</li><li>berillio</li><li>1,3 butadiene</li><li>cadmio</li><li>1,1 dimetil idrazina</li><li>ossido di etilene</li><li>formaldeide</li><li>furano</li><li>idrazina</li><li>isoprene</li><li>piombo</li><li>2 naftilamina</li><li>nitrometano</li><li>N-nitrosammina</li><li>N-nitrodimetilammina</li><li>polonio 210</li><li>O-toluidina</li><li>vinil cloride</li><li>idrocarburi aromatici policiclici</li></ul></span><div style="text-align: right;"><span class="fullpost" style="font-size:85%;">VIA| <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_cigarette_smoke_constituents" target="_blank">WikiPedia</a></span><br /></div>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-90268282884647045522008-10-20T07:30:00.002+02:002008-10-20T07:30:00.516+02:00Il filtro delle sigarette: di cosa è fatto?<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8a/Cigarettefiltar.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8a/Cigarettefiltar.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Il filtro delle sigarette ha il compito di trattenere una parte di fumo, il tar (residui della combustione), e particelle fini prodotte dalla combustione del tabacco e della carta.<br />Pare sia stato brevettato per la prima volta dall’ungherese Boris Aivaz nel 1925, ma solo a partire dal 1960 ha avuto piede la grande diffusione delle sigarette con filtro, quando sono stati documentati gli effetti benevoli di questo.<br /><br/><span class="fullpost"><br />Il filtro delle sigarette è fatto di cellulosa, ottenuta dagli alberi. Una volta estratta, questa viene trattata in maniera tale da ottenerne delle fibre molto sottili, successivamente compattate e forgiate a mo’ di cilindro da inserire alla base delle sigarette.<br />La sua efficacia di filtro del fumo è evidente con un piccolo esperimento: se prendiamo una sigaretta spenta e proviamo a rompere il filtro, esso ci apparirà di colore bianco; se rompiamo il filtro di una ‘cicca’ (il residuo di una sigaretta fumata), esso sarà di colore marrone chiaro, evidente sintomo di come abbia trattenuto un gran numero di sostanze che altrimenti si sarebbero depositate nei nostri polmoni.<br /><br />Le sigarette cosiddette light altro non sono che normali sigarette con un particolare filtro: questo viene ottenuto lasciando piccoli pozzetti di aria al suo interno che diluiscono il fumo durante l’aspirazione. Questo significa che le sigarette light hanno il pregio di dare meno fastidio al fumatore (sono meno “pesanti”), ma hanno assolutamente la stessa pericolosità delle sigarette normali (le sostanza inalate sono le stesse e nella stessa quantità).<br /><br />Il tempo di biodegradazione di un filtro di sigaretta varia dai 10 mesi ai 15 anni, a seconda delle condizioni ambientali in cui viene gettato. Fate quindi attenzione a dove gettate una sigaretta spenta, perché li potrebbe rimanervi per molto tempo!</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-78949659758243023492008-10-19T18:35:00.004+02:002008-10-19T18:52:58.995+02:00Le e-cigarette sono pericolose!In <a href="http://thesmokingclub.blogspot.com/2008/10/la-sigaretta-elettronica-e-cigarette.html">questo post precedente</a> avevo parlato della nuovissima invenzione delle e-cigarette, marchingegno sostitutivo delle normali sigarette, che secondo i produttori, dovrebbe ridurre notevolmente i rischi del fumo.<br />Già avevo avanzato alcuni dubbi personali sulla reale efficacia di questo strumento, ma avevo lasciato il post aperto con delle domande, perchè non ne avevo la certezza. Ma a quanto pare l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, o WHO nella sua traduzione americana World Health Organization) avanza delle critiche e si tiene ben lontana da questa iniziativa!<br/><br/><span class="fullpost"><br />"Le sigarette elettroniche non sono una terapia a base di nicotina approvata": queste le parole le direttore generale dell'OMS, il quale non possiede proves scientifiche che confermano la sicurezza e l'efficacia del prodotto.<br />Il problema più grande sta nel fatto che i produttori delle sigarette elettroniche diffondono con decisione i miracolosi effetti delle e-cigarette, puntando su un tema caro a tutti i consumatori, la salute. Facendo leva su questo, pertanto, le e-cigarette stanno spopolando in diverse nazioni, dagli USA al Brasile, Canada, Olanda, Svezia, Turchia, Gran Bretagna.<br /><br />L'OMS non sostiene che le sigarette elettroniche non possano avere davvero un'efficacia per i fumatori incalliti, ma prima di mettere in vendita un prodotto è sempre meglio accertarsi e fare studi scientifici approfonditi.<br /><br /><div style="text-align: right;"><span style="font-size:85%;">VIA| <a href="http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2008/pr34/en/index.html" target="_blank">WHO.int</a><br /></span></div></span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-1330627990479739740.post-45923644315410964972008-10-19T07:30:00.001+02:002008-10-19T07:30:00.562+02:00Rolling Machine: creiamo noi le nostre sigarette!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/5/57/Spliff_rolling_machine_papers_.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/5/57/Spliff_rolling_machine_papers_.jpg" alt="" border="0" /></a><br />La <span style="font-weight: bold; font-style: italic;">rolling machine</span> è il nome americano di una ‘macchina’ fondamentale per chi vuole rullare (o rollare) le sigarette da solo. Il nome italiano di questo piccolo aggeggio è l’impronunciabile <span style="font-style: italic;">interpercolatrice</span>!<br /><br />È una macchina che viene riempita con del tabacco da sigaretta (disponibile in qualsiasi tabaccaio), poggiato su due tubi uniti da un nastro di gomma su cui si pone la cartina; a un estremo si può aggiungere il filtro (anch’esso in vendita nei tabaccai). E il gioco è fatto: inumidendo il lembo di cartina con la colla, è sufficiente far ruotare i due tubi per ottenere una sigaretta perfetta, pronta all’uso.<br /><br />Quali sono i vantaggi delle sigarette self-made (fatte in proprio)?<br /><br /><span class="fullpost"><br />Innanzitutto il costo: tralasciando il prezzo della rolling machine (che varia dai 4 ai 10 euro), l’acquisto di tabacco e di filtri permette una autonomia in numero di sigarette notevole, ad un prezzo ridotto (con una spesa pari a un pacchetto di sigarette da 20, potremo fumare circa il doppio).<br />In secondo luogo si ha un guadagno in termini di salute per tre motivi:<br /><ol><li>doversi fabbricare una sigaretta ogni volta che ci viene il desiderio, rallenta il numero di volte che fumeremo (sicuramente eviteremo tutte quelle sigarette fumate di fretta prima che arrivi l’autobus, o prima che cominci la scuola, perché non abbiamo il tempo di preparare e fumare una sigaretta);</li><li>pare (non ne sono ancora certo) che il tabacco sfuso contenga molte meno sostanze chimiche dannose per l’uomo, in primis il catrame che è un residuo della lavorazione del tabacco;</li><li>se le sigarette in commercio misurano 85mm, le cartine classiche hanno una misura più ridotta, quindi fumeremo proporzionalmente di meno (a meno che non usiamo le cartine 100’s).</li></ol><br />E voi usate la rolling machine? Come vi trovate? Qual è la vostra opinione?<br />A voi la parola!</span>Todos Logoshttp://www.blogger.com/profile/09881188152777475558noreply@blogger.com2